Con David Fiesoli
In collaborazione con Centro Internazionale di Studi Europei Sirio Giannini
Il coraggio di rinnovare, di cambiare, di prendere posizione, di non cedere alle lusinghe del potere, alla disperazione o alla speranza incantatrice, è la capacità di vedere la realtà e immaginarne un'altra.
E poi realizzarla, con il coraggio di una visione delle cose più ampia, che non sia ferma al qui e ora, ma guardi attentamente oltre i disordini e i mutamenti, per affermare la centralità dell'etica, di propri ideali, del bene collettivo.
Le visioni che certi uomini e donne dipingono, con i tratti invisibili delle loro idee, sono più vere del vero, più reali di come – più in basso – si vuole dipingere la realtà, e per questo vengono spesso osteggiate, quando non cancellate, perché scomode, libere, e ribelli al potere costituito.
Ma la traccia che lasciano è indelebile.
Sabato 22 novembre ore 17
FRIEDRICH HÖLDERLIN. Il coraggio della follia
(Lauffen am Neckar, 20 marzo 1770 – Tubinga, 7 giugno 1843)
Chiuso nella torre sul fiume Neckar, Hölderlin non impazzì: smise di illudersi. Nei quarant'anni in cui visse isolato, si fece lucido, acquistò forza, abbandonando la fama, la patria, la speranza e la disperazione.
Le sue poesie divennero sempre più potenti. Ignorato dai grandi dell'epoca, oggi è il poeta tedesco più celebrato al mondo.
Sabato 6 dicembre ore 17
ETTY HILLESUM. La potenza della pace
(Middelburg, 15 gennaio 1914 – Auschwitz, 30 novembre 1943)
Etty Hillesum aveva 27 anni quando iniziò a scrivere e 29 quando fu uccisa ad Auschwitz, dove persero la vita anche i genitori e un fratello.
Ci ha lasciato i suoi Diari e un Epistolario che dimostrano la sua resistenza esistenziale.
Sabato 13 dicembre ore 17
ADRIANO OLIVETTI. La forza della bellezza
(Ivrea, 11 aprile 1901 – Aigle, 27 febbraio 1960)
«La fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica». Quel giovane uomo credeva nei valori spirituali, nei valori della scienza, dell’arte, della cultura. Credeva soprattutto nell’uomo, nella sua fiamma divina, nella sua possibilità di elevazione e di riscatto.