Come si sono posti gli artisti del Novecento davanti alla brutalità dei regimi totalitari?
Il Maestro Alberto Batisti, direttore artistico della Camerata Strumentale di Prato, risponde a questa domanda ripercorrendo le storie di celebri musicisti, compositori e direttori d’orchestra. Quelli che scelsero la via dell’esilio (Arturo Toscanini, Bruno Walter, Arnold Schönberg, Paul Hindemith, Otto Klemperer, Erich Kleiber, solo per citarne alcuni) e quelli che decisero di restare, trasformandosi in strumenti di propaganda - forse involontari - come avvenne per Wilhelm Furtwaengler o Herbert von Karajan. Altri si opposero al terrore a rischio della propria vita, impugnando l’unica arma possibile, la musica, come avvenne al più illustre compositore sovietico del Novecento, Dmitri Šostakovič, nel suo impari confronto con Stalin. Oggi, i dilemmi dei grandi musicisti del passato potrebbero essere – quod Deus avertat – anche i nostri. Meglio essere preparati, traendo ispirazione da quelle vite.