Un viaggio, in direzione ostinata e contraria, lungo le rotte migratorie che dalla Turchia arrivano a Trieste, per proseguire verso l’Europa occidentale. La chiamano Rotta Balcanica, dieci anni fa ne parlavano tutti. Emblematica l’immagine del piccolo Aylan Kurdi, annegato mentre con la sua famiglia tentava di raggiungere la Grecia dalla Turchia, in fuga dalla guerra che devastava la Siria. Due attori e registi, Nicola Di Chio e Miriam Selima Fieno, un giornalista, Christian Elia e la documentarista Cecilia Fasciani, hanno percorso queste rotte, che non si sono mai fermate, ma sono state rese invisibili. Un viaggio tra presente e passato - con suoni, parole e immagini – immaginando il futuro.
Perché è a quella generazione di bambini, nati e cresciuti sulle frontiere, che in alcuni casi conoscono solo la grammatica del confine che è dedicato Odissea Minore - Per un’educazione della frontiera, progetto teatrale polifonico, tra reportage e drammaturgia, che debutterà a Prato, in prima assoluta, a giugno.
Nel corso dell’incontro al Ridotto del Teatro Metastasio Nicola Di Chio, Miriam Selima Fieno e Christian Elia racconteranno al pubblico la gestazione di Odissea Minore, le voci e le storie raccolte sul campo di migliaia di bambini e bambine in fuga con i loro genitori, per conoscere da vicino la realtà dolorosa delle frontiere europee