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"Ninete di grave" di Fabrizio Ajello: l'arte rielabora la perdita

"Ninete di grave" di Fabrizio Ajello: l'arte rielabora la perdita

Opening: 16 novembre ore 10.00 - 19.00

Come le immagini - interiori, artistiche o artificiali - possono trasformare la perdita in una nuova forma di presenza. La perdita, nel caso della mostra di Fabrizio Ajello, è la scomparsa del padre architetto. Il titolo della mostra, "Niente di grave", riprende infatti una frase del romanzo "Il giardiniere e la morte" di Georgi Gospodinov, dove l’assenza del padre diventa il centro di una meditazione sulla perdita e sulla memoria. E così l'artista intreccia elementi biografici, ricordi familiari, riferimenti culturali ibridati da dettagli appartenenti alla Villa Rospigliosi in un’unica grande installazione diffusa in tre sale espositive.

Le tre sale:

  • Nel primo ambiente, Ajello reinterpreta il tema medievale del "Trionfo della Morte" in chiave contemporanea.
  • La seconda sala è invece attraversata dalla presenza di un drone che si muove in modo autonomo, simbolo delle tecnologie di sorveglianza che oggi osservano e controllano la realtà, ma anche evocazione dello sguardo giudicante della figura paterna.
  • Nella terza sala, il percorso si completa davanti all’ultimo dipinto realizzato dal padre dell’artista, che raffigura una stanza sospesa tra presenza e sparizione.

La mostra è a cura di Silvia Bottani ed è promossa e sostenuta dalla direzione di Chorasis - Lo Spazio della Visione con il contributo di Toscanaincontemporanea 2025 e Publiacqua.

Dettagli Evento

Orari

Visitabile gratuitamente su appuntamento


Orario
Tutto il giorno

Luogo
luogo

Via Firenze, 83 - Prato


Ingresso e costi

Ingresso gratuito


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